La maggior parte delle caratteristiche psicofisiche del bambino vengono acquisite dopo la nascita, poiché il cervello non completa il proprio sviluppo durante i nove mesi di gestazione.
Nei primissimi anni di vita, il bambino cresce e perfeziona le proprie capacità percettive, motorie e comunicative, modificando il proprio comportamento, sulla base dell’esperienza e delle circostanze che vive.
Per questo motivo la relazione con l’adulto nei primi due anni di vita è fondamentale: mamma e papà possono condizionare e migliorare l’andamento dello sviluppo psicomotorio del proprio bambino svolgendo con lui diverse attività e proponendogli continuamente nuovi stimoli ambientali.
In questo articolo troverai una breve guida sulle attività da svolgere per stimolare lo sviluppo psicofisico del tuo bambino.
![Sviluppo psicofisico bambino](https://blog.origamiorganics.com/wp-content/uploads/2018/01/Amico-Pediatra-1.jpg)
Nei primissimi anni di vita del bambino il cervello attraversa importanti processi maturativi: l’infanzia infatti è una fase caratterizzata da grande plasticità biologica, che favorisce l’acquisizione di competenze cognitive, emozionali e psicomotorie, influenzata anche dall’ambiente in cui il bambino cresce.
Ecco alcune attività che genitore e bambino possono svolgere assieme per favorire il suo sviluppo, nelle varie fasi della crescita.
Appena nato
Dopo pochi giorni dalla nascita l’attenzione dei neonati è rapita da tutte le forme che ricordano o assomigliano ad un volto.
Per sviluppare un attaccamento sicuro con il bambino sono fondamentali i primi contatti visivi con i genitori, i quali devono guardarlo, sorridergli, salutarlo e devono incoraggiarlo a fare lo stesso. Inoltre è bene dimostrare coinvolgimento emotivo ed empatia al neonato, consolandolo e contenendolo nei momenti in cui manifesta disagio.
Primissime settimane
Dopo poche settimane i neonati iniziano a preferire i volti dei caregiver, cioè delle persone che si prendono cura di loro: iniziano quindi a stringere relazioni specifiche, riconoscendo odore, voce e volto di mamma e papà. Occorre rispondere a questa “preferenza”, facendosi sentire fisicamente ed emotivamente vicini a lui, e ricercando il contatto visivo
Primo mese
Per la costruzione dell’attaccamento sicuro è importante saper gestire tre momenti fondamentali della vita del neonato: l’allattamento, il pianto e la nanna.
Durante l’allattamento la mamma deve saper rispondere in maniera adeguata ai disagi e alle difficoltà che il bambino affamato può mostrare, agitandosi e mostrando un comportamento disorganizzato; è quindi fondamentale la sensibilità del genitore.
Un ulteriore comportamento genitoriale fondamentale è la gestione del pianto del bimbo: mamma e papà devono riuscire a confortare e contenere il neonato in preda ad un pianto disperato. E’ bene quindi infondergli la sicurezza necessaria per superare il brutto momento: può essere utile guardarlo negli occhi, parlargli con voce calma e tenerlo stretto tra le braccia.
Infine un altro momento fondamentale è la gestione dell’addormentamento, sapendo che sin dalla nascita iniziano a strutturarsi i ritmi sonno-veglia del neonato. Alcuni spunti preziosi e utili sono:
- Mettere a letto il bambino solo quando mostra i primi segnali di stanchezza;
- Creare una routine tranquilla che preceda il momento della nanna;
- Evitare, se possibile, di farlo addormentare in braccio o di cullarlo finché non si addormenta, poiché se il bimbo si abitua alla presenza attiva costante del genitore, faticherà ad addormentarsi autonomamente una volta cresciuto;
- Aiutare il sonno del bambino fornendogli un oggetto di consolazione, come un piccolo peluche.
Con il passare del tempo i bambini diventano sempre più socialmente competenti, iniziando a sorridere e a “rispondere” alle espressioni dei genitori. E’ fondamentale incoraggiare lo sviluppo comunicativo del bimbo imitando e rispecchiando le sue espressioni, i suoi versi e i suoi sorrisi.
Quinto mese
Lo sviluppo percettivo e motorio raggiunto permettono al bambino di scoprire gli oggetti e l’ambiente che lo circondano: il progressivo miglioramento della vista e della capacità di allungare le braccia ed afferrare gli oggetti permette la coordinazione visuo-motoria.
Il bambino va aiutato e guidato in questa scoperta, avvicinandogli alle mani gli oggetti che catturano il suo interesse.
![Sviluppo psicomotorio del bambino](https://blog.origamiorganics.com/wp-content/uploads/2018/01/the-Old-Now.jpg)
Nono mese
Intorno a questa età può fare la sua comparsa l’oggetto transazionale: il bambino sviluppa un forte attaccamento verso un oggetto in particolare, come un peluche, una copertina o un gioco. Il legame con quest’oggetto può aiutare il bimbo ad adattarsi ad uno stile educativo che favorisca la sua autonomia, inoltre in situazioni di stress può avere un effetto calmante. I genitori dovrebbero assecondare e non ostacolare questo attaccamento.
Decimo mese
I bambini sviluppano capacità motorie più fini e sono sempre più consapevoli di chi hanno intorno, migliorando la comunicazione non verbale.
Il bimbo è in grado di attirare l’attenzione del genitore verso l’oggetto desiderato e di fargli capire che lo vuole; è bene che la mamma e il papà rispondano a queste prime forme di comunicazione, in modo che il bambino sia consapevole che alla sua richiesta è seguita da reazione e che si senta gratificato per questo.
Il momento dei pasti, inoltre, può essere un’ulteriore occasione di crescita: il bimbo, che ha acquisito una migliore manualità, esplora le consistenze dei cibi; è utile lasciarlo provare senza limitarlo troppo.
Primo anno
Arrivati ai 12 mesi compaiono i primi veri vocalizzi. Per favorire attivamente lo sviluppo del linguaggio del bambino i genitori possono:
- Descrivere gli oggetti e le azioni che in quel momento catturano l’attenzione del bambino;
- Ripetere nella forma corretta le parole che il bambino sbaglia a pronunciare, senza correggerlo apertamente;
- Coinvolgere il bimbo in attività nuove utilizzando linguaggio verbale e gestuale, per attirare la sua attenzione.
Affinchè questi comportamenti siano utili, è bene metterli in atto senza imporre nulla, ma con spirito di collaborazione. In questo periodo compaiono anche l’ansia da separazione e la paura verso gli estranei, segni positivi di attaccamento sicuro con i genitori: il bambino è infatti consapevole del suo legame di dipendenza con i genitori ed esprime liberamente il suo disagio perché sa di poter cercare conforto tra le braccia della mamma e del papà, pronti a consolarlo.
![Sviluppo psicofisico del bambino](https://blog.origamiorganics.com/wp-content/uploads/2018/01/ok-salute.jpg)
Dal dodicesimo al ventiquattresimo mese
Con l’acquisizione dell’indipendenza motoria compaiono i primi giochi turbolenti, soprattutto nei maschietti. In questa fase svolge un ruolo fondamentale il papà, il quale partecipando attivamente a giochi movimentati come la lotta, insegna al bimbo a regolare l’aggressività e a gestire emozioni forti come paura ed eccitazione. E’ bene che il padre abbia sempre il controllo del gioco e che questo avvenga in un contesto affettuoso e intimo.
Inoltre i genitori possono coinvolgere il bimbo in piccoli lavoretti, come il fare un dolce insieme, chiedendo la sua collaborazione con un atteggiamento affettuoso e ciò aiuta lo sviluppo dell’autocontrollo e il senso di autoefficacia del bambino.
In questa fase di vita iniziano le prime manifestazioni di rabbia: è importante che i genitori non cedano davanti alle lamentele e al pianto del figlio, portando avanti i loro propositi con autorevolezza, utilizzando anche negoziazioni e compromessi.
Infine è fondamentale evitare atteggiamenti iperprotettivi e sostituirsi al proprio figlio quando si presentano le prime situazioni problematiche: occorre lasciar fare i propri bambini, dimostrando fiducia in loro e nelle loro capacità, in modo da aumentare la loro autonomia e il loro senso di autoefficacia.
Secondo anno
Questa fase è fondamentale per lo sviluppo linguistico, specie per l’accrescimento del vocabolario del bimbo; per tale motivo è consigliabile prendersi del tempo per leggere con il proprio bambino, cercando di incoraggiare la partecipazione attiva del bimbo facendogli notare i collegamenti presenti tra quanto letto e visto nel libro e se stesso o le sue esperienze. Questa forma di lettura condivisa, detta dialogica, è molto utile anche per lo sviluppo cognitivo, in quanto aiuta a sviluppare l’immaginazione e scoprire le emozioni.
Fonte immagini: Bigodino, AmicoPediatra, TheOldNow, OK Salute.