La maggior parte delle caratteristiche psicofisiche del bambino vengono acquisite dopo la nascita, poiché il cervello non completa il proprio sviluppo durante i nove mesi di gestazione.

Nei primissimi anni di vita, il bambino cresce e perfeziona le proprie capacità percettive, motorie e comunicative, modificando il proprio comportamento, sulla base dell’esperienza e delle circostanze che vive.

Per questo motivo la relazione con l’adulto nei primi due anni di vita è fondamentale: mamma e papà possono condizionare e migliorare l’andamento dello sviluppo psicomotorio del proprio bambino svolgendo con lui diverse attività e proponendogli continuamente nuovi stimoli ambientali.

In questo articolo troverai una breve guida sulle attività da svolgere per stimolare lo sviluppo psicofisico del tuo bambino.

Sviluppo psicofisico bambino
Sviluppo psicofisico bambino. Fonte immagine: AmicoPediatra

Nei primissimi anni di vita del bambino il cervello attraversa importanti processi maturativi: l’infanzia infatti è una fase caratterizzata da grande plasticità biologica, che favorisce l’acquisizione di competenze cognitive, emozionali e psicomotorie, influenzata anche dall’ambiente in cui il bambino cresce.

Ecco alcune attività che genitore e bambino possono svolgere assieme per favorire il suo sviluppo, nelle varie fasi della crescita.

Appena nato

Dopo pochi giorni dalla nascita l’attenzione dei neonati è rapita da tutte le forme che ricordano o assomigliano ad un volto.

Per sviluppare un attaccamento sicuro con il bambino sono fondamentali i primi contatti visivi con i genitori, i quali devono guardarlo, sorridergli, salutarlo e devono incoraggiarlo a fare lo stesso. Inoltre è bene dimostrare coinvolgimento emotivo ed empatia al neonato, consolandolo e contenendolo nei momenti in cui manifesta disagio.

Primissime settimane

Dopo poche settimane i neonati iniziano a preferire i volti dei caregiver, cioè delle persone che si prendono cura di loro: iniziano quindi a stringere relazioni specifiche, riconoscendo odore, voce e volto di mamma e papà. Occorre rispondere a questa “preferenza”, facendosi sentire fisicamente ed emotivamente vicini a lui, e ricercando il contatto visivo

Primo mese

Per la costruzione dell’attaccamento sicuro è importante saper gestire tre momenti fondamentali della vita del neonato: l’allattamento, il pianto e la nanna.

Durante l’allattamento la mamma deve saper rispondere in maniera adeguata ai disagi e alle difficoltà che il bambino affamato può mostrare, agitandosi e mostrando un comportamento disorganizzato; è quindi fondamentale la sensibilità del genitore.

Un ulteriore comportamento genitoriale fondamentale è la gestione del pianto del bimbo: mamma e papà devono riuscire a confortare e contenere il neonato in preda ad un pianto disperato. E’ bene quindi infondergli la sicurezza necessaria per superare il brutto momento: può essere utile guardarlo negli occhi, parlargli con voce calma e tenerlo stretto tra le braccia.

Infine un altro momento fondamentale è la gestione dell’addormentamento, sapendo che sin dalla nascita iniziano a strutturarsi i ritmi sonno-veglia del neonato. Alcuni spunti preziosi e utili sono:

  • Mettere a letto il bambino solo quando mostra i primi segnali di stanchezza;
  • Creare una routine tranquilla che preceda il momento della nanna;
  • Evitare, se possibile, di farlo addormentare in braccio o di cullarlo finché non si addormenta, poiché se il bimbo si abitua alla presenza attiva costante del genitore, faticherà ad addormentarsi autonomamente una volta cresciuto;
  • Aiutare il sonno del bambino fornendogli un oggetto di consolazione, come un piccolo peluche.
Secondo mese

Con il passare del tempo i bambini diventano sempre più socialmente competenti, iniziando a sorridere e a “rispondere” alle espressioni dei genitori. E’ fondamentale incoraggiare lo sviluppo comunicativo del bimbo imitando e rispecchiando le sue espressioni, i suoi versi e i suoi sorrisi.

Quinto mese

Lo sviluppo percettivo e motorio raggiunto permettono al bambino di scoprire gli oggetti e l’ambiente che lo circondano: il progressivo miglioramento della vista e della capacità di allungare le braccia ed afferrare gli oggetti permette la coordinazione visuo-motoria.

Il bambino va aiutato e guidato in questa scoperta, avvicinandogli alle mani gli oggetti che catturano il suo interesse.

Sesto meseIn questa fase dello sviluppo i bambini iniziano a interagire con gli oggetti ripetendo delle azioni ritmiche, scuotendo e sbattendo tra loro mani e giochi. Mamma e papà possono rafforzare i benefici cognitivi derivanti da queste attività partecipando attivamente al gioco ed evidenziando con manifestazioni di entusiasmo l’avvicinarsi del momento successivo, in modo da aiutare il bimbo a ricordare e prevedere ciascuna fase del gioco, e sviluppare la percezione di un collegamento temporale e causale tra le varie parti del gioco.

Sviluppo psicomotorio del bambino
Sviluppo psicomotorio del bambino. Fonte immagine: TheOldNow

Nono mese

Intorno a questa età può fare la sua comparsa l’oggetto transazionale: il bambino sviluppa un forte attaccamento verso un oggetto in particolare, come un peluche, una copertina o un gioco. Il legame con quest’oggetto può aiutare il bimbo ad adattarsi ad uno stile educativo che favorisca la sua autonomia, inoltre in situazioni di stress può avere un effetto calmante. I genitori dovrebbero assecondare e non ostacolare questo attaccamento.

Decimo mese

I bambini sviluppano capacità motorie più fini e sono sempre più consapevoli di chi hanno intorno, migliorando la comunicazione non verbale.

Il bimbo è in grado di attirare l’attenzione del genitore verso l’oggetto desiderato e di fargli capire che lo vuole; è bene che la mamma e il papà rispondano a queste prime forme di comunicazione, in modo che il bambino sia consapevole che alla sua richiesta è seguita da reazione e che si senta gratificato per questo.

Il momento dei pasti, inoltre, può essere un’ulteriore occasione di crescita: il bimbo, che ha acquisito una migliore manualità, esplora le consistenze dei cibi; è utile lasciarlo provare senza limitarlo troppo.

Primo anno

Arrivati ai 12 mesi compaiono i primi veri vocalizzi. Per favorire attivamente lo sviluppo del linguaggio del bambino i genitori possono:

  • Descrivere gli oggetti e le azioni che in quel momento catturano l’attenzione del bambino;
  • Ripetere nella forma corretta le parole che il bambino sbaglia a pronunciare, senza correggerlo apertamente;
  • Coinvolgere il bimbo in attività nuove utilizzando linguaggio verbale e gestuale, per attirare la sua attenzione.

Affinchè questi comportamenti siano utili, è bene metterli in atto senza imporre nulla, ma con spirito di collaborazione. In questo periodo compaiono anche l’ansia da separazione e la paura verso gli estranei, segni positivi di attaccamento sicuro con i genitori: il bambino è infatti consapevole del suo legame di dipendenza con i genitori ed esprime liberamente il suo disagio perché sa di poter cercare conforto tra le braccia della mamma e del papà, pronti a consolarlo.

Sviluppo psicofisico del bambino
Sviluppo psicofisico bambino. Fonte immagine: OKSalute

Dal dodicesimo al ventiquattresimo mese

Con l’acquisizione dell’indipendenza motoria compaiono i primi giochi turbolenti, soprattutto nei maschietti. In questa fase svolge un ruolo fondamentale il papà, il quale partecipando attivamente a giochi movimentati come la lotta, insegna al bimbo a regolare l’aggressività e a gestire emozioni forti come paura ed eccitazione. E’ bene che il padre abbia sempre il controllo del gioco e che questo avvenga in un contesto affettuoso e intimo.

Inoltre i genitori possono coinvolgere il bimbo in piccoli lavoretti, come il fare un dolce insieme, chiedendo la sua collaborazione con un atteggiamento affettuoso e ciò aiuta lo sviluppo dell’autocontrollo e il senso di autoefficacia del bambino.

In questa fase di vita iniziano le prime manifestazioni di rabbia: è importante che i genitori non cedano davanti alle lamentele e al pianto del figlio, portando avanti i loro propositi con autorevolezza, utilizzando anche negoziazioni e compromessi.

Infine è fondamentale evitare atteggiamenti iperprotettivi e sostituirsi al proprio figlio quando si presentano le prime situazioni problematiche: occorre lasciar fare i propri bambini, dimostrando fiducia in loro e nelle loro capacità, in modo da aumentare la loro autonomia e il loro senso di autoefficacia.

Secondo anno

Questa fase è fondamentale per lo sviluppo linguistico, specie per l’accrescimento del vocabolario del bimbo; per tale motivo è consigliabile prendersi del tempo per leggere con il proprio bambino, cercando di incoraggiare la partecipazione attiva del bimbo facendogli notare i collegamenti presenti tra quanto letto e visto nel libro e se stesso o le sue esperienze. Questa forma di lettura condivisa, detta dialogica, è molto utile anche per lo sviluppo cognitivo, in quanto aiuta a sviluppare l’immaginazione e scoprire le emozioni.

Fonte immagini: Bigodino, AmicoPediatra, TheOldNow, OK Salute.